VEICOLO IN PANNE IN SOSTA VIETATA: CASS. CIV, II, 28/03/24 N° 8397

Auto in panne in strada, arriva il presidente Cirio e la spinge - Giornale  La Voce

PER QUANTO TEMPO UN VEICOLO IN PANNE PUO’ RIMANERE PARCHEGGIATO IN DIVIETO DI SOSTA?

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IL CASO

Ad un soggetto è stata contestata la reiterata violazione dell’art. 158/2-6 c.d.s. per avere lasciato in sosta il proprio veicolo in una zona a traffico limitato.

Il veicolo risultava in sosta da 37 giorni, senza che fosse segnalato che lo stesso era in panne né alla Polizia Municipale, né ad altri uffici comunali.

Viene proposto ricorso in Cassazione sostenendo che più volte era stato tentato di rimettere in moto il veicolo, anche con l’intervento dell’elettrauto e del meccanico, ma inutilmente, e l’intervento del carro attrezzi non era stato possibile per le sue dimensioni e la ristrettezza della via dove era parcato il veicolo.

Per quanto sopra, pertanto, in merito a tutte le violazioni amministrative contestate, doveva ritenersi insussistente l’elemento soggettivo della colpa, indispensabile ex art. 3 della L. 689/1981, per la sanzionabilità della condotta.

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LA CASSAZIONE

E’ necessario tenere un comportamento conforme ai comuni canoni di diligenza che si devono osservare in una situazione di veicolo in panne, altrimenti si impedisce al guasto del veicolo di costituire un’esimente assimilabile alla forza maggiore.

Questo si ricava da CASS. CIV, II, 28/03/24 N° 8397 la quale rileva “…che il malfunzionamento del veicolo, che in astratto avrebbe potuto escludere nel breve periodo, quale causa di forza maggiore, la connotazione colposa della sosta vietata, per il mancato ricorso del proprietario del veicolo ad interventi risolutivi entro un lasso temporale ragionevole (carro attrezzi, o segnalazione alla Polizia municipale, o all’ufficio preposto del Comune…per ottenerne la collaborazione ai fini della rimozione in caso d’impossibilità di deroga temporanea al divieto di sosta in zona a traffico illimitato), come avrebbe fatto un automobilista di media diligenza secondo le norme di comune esperienza e prudenza, pur in assenza di una norma giuridica prescrittiva specifica, ha finito per perdere la sua natura potenzialmente eccezionale e per fare ritenere negligente ed ingiustificabile la condotta del soggetto, che pure era pienamente consapevole, per sua ammissione, dell’esistenza del divieto di sosta nella zona a traffico limitato in cui aveva parcheggiato…”.

Giovanni Paris

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